Storia
della Camera

Dagli anni '70
ad oggi

Il toponimo, in origine Catapanata, deriva da catapano, termine con il quale si indicava il funzionario che amministrava questo territorio durante l'Impero bizantino; col tempo, per la metatesi delle due sillabe centrali del termine katepanos, si ebbe kapitanos, poi latinizzato in capitanus, per la qual cosa, il comparto territoriale che ricadeva sotto l'amministrazione di questo funzionario bizantino prese il nome di Capitanata, ovvero "Terra del Catapano". Il nome Capitanata è ampiamente usato come sinonimo di Provincia di Foggia, di cui è denominazione istituzionale alternativa.

La provincia di Foggia, altrimenti detta Capitanata, sino allo sciagurato provvedimento legislativo di modifica della geografia giudiziaria che ha comportato la soppressione del Tribunale di Lucera e di tutte le sezioni distaccate della vastissima provincia concentrando sul Tribunale di Foggia tutta l’attività giudiziaria di un territorio di oltre 700.000 kmq e di circa 650.000 abitanti, ha avuto storicamente due Tribunali: Foggia e Lucera.

In entrambi i Fori, nella seconda metà degli anni ’70 furono costituite le Camere Penali che presero il nome di Camera Penale di Foggia e Camera Penale di Lucera, entrambe aderenti all’Unione delle Camere Penali Italiane.

Dopo la soppressione del Tribunale di Lucera le due Camere Penali si sono fuse (2016) nella Camera Penale di Capitanata “Achille Iannarelli” anch’essa aderente alla Unione delle Camere Penali Italiane.

Presidenti
di Capitanata

Foggia e Lucera

Hanno presieduto la Camera Penale di Foggia (e dal 2016 la Camera Penale di Capitanata):

  • Avv. Achille Iannarelli;
  • Avv. Gabriele Consiglio;
  • Avv. Raul Pellegrini;
  • Avv. Gianluca Ursitti;
  • Avv. Giulio Treggiari.

Hanno presieduto la Camera Penale di Lucera:
-

  • Avv. Sen. Luigi Follieri;
  • Avv. Lello Lepore;
  • Avv. Enrico Palmadessa.

Note
biografiche

Iannarelli e Consiglio

Achille Iannarelli

Achille Iannarelli nasce in San Severo il 22 giugno 1914 e si laurea in Giurisprudena a Roma il 19 ottobre 1935. Il 19 gennaio 1939 (dopo aver vinto il concorso perché all’epoca vigeva il numero chiuso) si iscrive nell’Albo degli Avvocati di Foggia il 19 gennaio 1939.

Oltre una lunghissima e luminosa carriera, densa di soddisfazioni personali e di insegnamenti a tutti, è stato anche Consigliere Nazionale Forense nel triennio 1984/1987.

Dopo la sua dipartita un suo busto, per gentile concessione della famiglia, è stato posto nello spazio antistante le aule penali del Tribunale di Foggia.

Gabriele Consiglio

Gabriele Consiglio nasce in Bovino il 4 marzo 1921 e si laurea in Giurisprudenza a Napoli. Si iscrive nell’Albo dei procuratori legali e degli Avvocati il 15 dicembre 1953 ed il 15 dicembre 1959.

Maestro di eloquenza, ha scritto numerosi saggi e libri in cui ha trattato argomenti giuridici e non, opere di cui sarebbe estremamente lungo citarne titoli ed argomenti: memorabili “Melanconia e Crimine” degli anni ’60 in cui teorizzò, tra i primi, ciò che in seguito si sarebbe chiamata “depressione” o “disturbo borderline” e “Chi di Noi?” sapiente arringa in difesa di Giuda Iscariota.

Dopo la sua dipartita gli è stata dedicata l’aula della Corte di Assise di Foggia con l’apposizione di una targa.

PRESIDENTI

Il Presidente
Achille Iannarelli

Di Achille Iannarelli non abbiamo, come di Gabriele Consiglio, testi che ne ricordino la figura e la vita, ma ci aiuta lo stesso Gabriele Consiglio che ne parla nella introduzione al suo libro “Alfredo De Marsico – conferenza”, nella orazione pronunciata ai funerali e nella commemorazione del 7 marzo 2005 fatta nelle aule del Tribunale di Foggia.

L'alto profilo


"Achille Iannarelli non è soltanto il decano del nostro foro penale, ma anche l’esponente più illustre ed è la nostra guida più sicura. Io amo e stimo profondamente in lui l’amico e l’avvocato e vorrei che i colleghi più giovani, quelli che non hanno avuto occasione di conoscere e ammirare il suo altissimo profilo professionale, si stringano a me e a tutti gli altri colleghi per onorarlo e ringraziarlo di avere sempre rappresentato e di rappresentare così degnamente l’avvocatura della nostra terra. Achille Iannarelli è stato ed è ancora la forza e la luce della nostra vita forense. Con la sua vasta dottrina, col suo immenso patrimonio culturale, con la sua eloquenza ricca di contenuti e pregevole nelle forme, egli ha dominato sempre in maniera incontrastata, per circa 50 anni, la storia stessa del nostro Tribunale e della nostra Corte di Assise."

L'esempio professionale


"Credo che il periodo aureo della sua lunga milizia professionale sia stato il triennio che va dai primi anni del 1960 agli ultimi anni dell’80, il periodo in cui la forza dell’ingegno e le risorse dell’esperienza si sono coniugate nella più felice delle sintesi. Le sue arringhe sono state sempre ammirate per il vigore dialettico, per la capacità di tenere intimamente legati tra loro il fatto e il diritto, per la sicura conoscenza delle norme e per il dominio della materia processuale. A volte tutti noi altri tentavamo di confrontarci con lui, ma i nostri erano tentativi ispirati da generose ingenuità più che da mature consapevolezze. La verità è che Iannarelli ha avuto sempre il destino di primeggiare e di volare alto verso le cime solitarie, mentre molti di noi, anche quando a volte riuscivano a scalare qualche sporgenza rocciosa, ne restavano a fatica appena aggrappati per non ricadere pesantemente a terra."

La via maestra


"Achille Iannarelli, con il suo fascino, con il suo carisma, con la sua energia, con il suo talento ha saputo indicarci delle strade maestre. Non aveva procuratori nel suo studio ed io so la ragione, riteneva che tutti i giovani fossero suoi allievi e non faceva questa considerazione attribuendosi un merito, lui trattava tutti i giorni con i suoi allievi, con spirito di servizio e con spirito di solidarietà."

AVV. GABRIELE CONSIGLIO

RICORDANDO

Achille Iannarelli

"Una vita straordinaria, fitta come poche di nomi, avvenimenti, idee. Caratterizzata sempre da massima coerenza e passione civile, onestà intellettuale e personale. Una non comune pulizia dell'anima, un'integrità che non lasciava dubbi a chi lo incontrava."

Vito Nacci

"Nel corso della sua lunga carriera forense ha esaltato il coraggio e il valore delle idee, ricordando che ogni ideale sarebbe sterile senza una memoria storica e senza la forza vivificatrice dello spirito."

Vito Nacci

"Achille Iannarelli era una persona dal garbo straordinario. [...] Era dotato di una gentilezza particolare che nasceva, forse, dalla sua timidezza, cosa che lo rendeva ancora più simpatico e amabile."

Vito Nacci

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